19 novembre 2012

Sinterklaas, San Nicolas, Zwarte Pieten e Babbo Natale...una storia tutta nostra

Stamattina dalla fitta nebbia sulla città è arrivato il fischio del solito battello a vapore.
Stamattina però quel fischio era diverso: qualsiasi bambino lo avrebbe riconosciuto,
era la barca a vapore di Sinterklaas!
A metà novembre tutti gli anni la sua imbarcazione approda qui, proprio sotto casa, ed io me ne dimentico sempre.
Il vantaggio è che basta infilarsi le scarpe e scendere giù per accoglierlo.
E mentre accompagno Anna in lacrime da Sinterklaas mi chiedo come mai arrivi  adesso, così presto, cosa c'entri col Natale....poi ci perdiamo nell'atmosfera festosa, le lacrime di Anna si asciugano e le domande rimangono per il momento senza risposta. (Perdonatemi le foto non proprio d'autore, ma ho anche io due sole braccia, e stavo sollevando Anna perché potesse vedere sopra la folla)
Zwarte Pieten



Più tardi a casa il dubbio ritorna. E davvero occorre fare un po' di chiarezza.
Sinterklaas arriva in Olanda proprio un giorno di Novembre, con una grande imbarcazione a vapore che sventola la bandiera Spagnola.
E' vestito  di bianco e  rosso, con una mitra rossa in testa e una lunga barba bianca.
Un cavallo lo porterà dai bambini e una infinità di Zwarte Pieten (i suoi aiutanti dalla pelle scura) elargiranno doni, sopratutto caramelle e pepernoten, lasciati dentro una scarpa vecchia preparata dai bambini vicino al camino.
I bambini più premurosi lasciano anche una mela per il cavallo, e un disegno per Sinterklaas.
Anna mi chiede: ma allora Babbo Natale? 
Lo sapevo che il nodo sarebbe prima o poi venuto al pettine.
Il seguito della storia mi è più o meno venuto così...
Babbo Natale è vestito di rosso, ha una lunga barba bianca, ha però un berretto e non una mitra  in testa ed è seduto su una carro guidato da renne. 
Babbo Natale vive nel nord, tra la neve e prima di partire a portare doni legge tutte le lettere dei bambini, ecco perché arriva a Natale. 
E siccome è Natale approfitta dei bellissimi alberi addobbati per lasciare i regali.
Sinterklaas e Babbo Natale tanto tempo fa hanno deciso di aiutarsi.
Il mondo era pieno di bambini e per potere accontentarli tutti avrebbero dovuto dividersi i compiti.
Da quel giorno Sinterklaas porta i doni a tutti i bambini delle "fredde terre del Nord" (come le chiama Anna), e Babbo Natale ai bambini delle "calde terre del Sud". 
Mi sembrava un buon compromesso "culturale" per chi ha la fortuna di avere due nazionalità diverse.
La cosa strana è che uno parte da sud per andare a nord e l'altro parte dal nord per scendere a sud....
ma io ho sorvolato su questo punto  e lascio a voi ogni considerazione....
La vecchia scarpa pronta per i regali, e la mela per il cavallo bianco

09 novembre 2012

Trova l'intruso

Alle mie spalle

Qual è l'intruso? Sembra molto semplice, eppure vi garantisco che non c'è intruso.
Questa foto è la sintesi perfetta della mia vita da quando Anna è nata: rappresenta la mia scelta di fare la mamma e di continuare a fare, con ritmi nuovi e da casa, la mia professione.
Questo vorrei raccontare in modo del tutto spontaneo su questo blog.

La foto è di un "pezzo di muro" dietro al  computer dove lavoro. Un angolo della mia casa che io amo particolarmente. In alto a sinistra c'è uno schizzo che mi è stato regalato dal mio professore e  caro amico Pippo Ciorra, il giorno della discussione della mia tesi di dottorato.



E' un disegno nato per "gioco"la sera del congedo, mentre eravamo tutti attorno ad una tavola a discutere del futuro. Per me un bellissimo ricordo della mia carriera universitaria e delle persone in essa coinvolte.




Tutto il resto sono invece i serissimi lavori di Anna portati a casa dall'asilo.
Il gioco e la sperimentazione accomunano questi disegni, ecco perché mi piace averli tutti lì,  in bella mostra alle mie spalle. Quando sono in skype nessuno guarda più me, ma la parete dietro....


Il gioco e la sperimentazione sono anche comuni denominatori della mia vita di adesso: fare la mamma e l'architetto insieme, mi costringe a sperimentare, reinventare orari, schemi, ad essere flessibile, a giocare più o meno sul serio con tutto, anche con il tempo.
Il mio lavoro lo so fare, basta che trovi il tempo; di come si fa a giocare invece, me ne ero dimenticata. Per fortuna Anna con la sua pazienza mi ha guidata in questa nuova riscoperta  ed ora so che quando veramente gioco con lei, come vuole lei, condividiamo una profonda empatia. Così ho imparato a conoscerla (e conoscermi) di più.